Kutubiyya كتبيــــــة
Marrakech, la Kutubiyya (foto mia) | |
A chi conosce la città marocchina di Marrakech, il nome scelto per questa rubrica suonerà senz'altro familiare: la moschea della Kutubiyya, infatti, con il suo famoso, imponente minareto, non è soltanto il più importante edificio religioso della Città Rossa, ma anche uno dei suoi simboli per eccellenza. Risalente al XII secolo, la Kutubiyya prende il suo caratteristico nome dalla radice araba ktb (كتب) che rimanda al libro e alla scrittura, perché nei suoi pressi - si ipotizza - si svolgevano i commerci dei venditori di libri ("kutub", plurale di "kitāb", libro). Nell'Islām, quello autentico, alla cultura e alla conoscenza in generale è sempre stato dato grande peso: "Dalla culla alla tomba, mettiti alla ricerca del sapere, perché chi aspira al sapere adora Dio" (Muhammad, Hadīth).
Pertanto, perché non dare la stessa denominazione a una rubrica che si ponga come "luogo" dove, attraverso particolari pubblicazioni, provare a conoscere e a comprendere una realtà tanto complessa, variegata e affascinante come quella in questione, in modo tale che le parole possano effettivamente diventare un ponte?
Di seguito, l'elenco via via aggiornato delle pubblicazioni recensite all'interno della rubrica (cliccare sui titoli dei libri).
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- Al Tayar di Mario Vattani, Mondadori, 2019; (Egitto)
- Nel blu tra il cielo e il mare di Susan Abulhawa, traduzione di Silvia Rota Sperti, Feltrinelli, 2015; (Palestina)
- La stagione della migrazione a Nord di Tayeb Salih, traduzione di Francesco Leggio, Sellerio, 2011; (Sudan)
- La caverna di Alì Babà. L'Iran giorno per giorno di Ana M. Briongos, traduzione di S. Reina, EDT, 2004; (Iran)
- La casa della moschea di Kader Abdolah, traduzione di E. Svaluto Moreolo, Iperborea, 2008; (Iran)
- Partire di Tahar Ben Jelloun, traduzione di A. M. Lorusso, Bompiani, 2008; (Marocco)
- La sposa yemenita di Laura Silvia Battaglia e Paola Cannatella, BeccoGiallo Editore, 2017; (Yemen)
- Undici Pianeti di Mahmud Darwish, a cura e traduzione di Silvia Moresi, Editoriale Jouvence, 2018; (Palestina)
- Gaza. Restiamo umani di Vittorio Arrigoni, con postfazione di Ilan Pappe, Manifestolibri, 2011; (Palestina)
- Cammino orgogliosa per la mia strada di Wallada bint al-Mustakfi, traduzione e cura di Claudio Marrucci, con un saggio di Antonio Veneziani, FusibiliaLibri, 2015; (al-Andalus)
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