RUBRICA "KUTUBIYYA": "NEL BLU TRA IL CIELO E IL MARE" DI SUSAN ABULHAWA

La rubrica "Kutubiyya" ci riporta nella martoriata terra di Palestina e, nello specifico, nella Striscia di Gaza al centro delle cronache internazionali dall'ottobre del 2023.

Parlare ora di Gaza è più che doveroso e lo facciamo grazie a un romanzo di successo pubblicato un decennio fa: Nel blu tra il cielo e il mare di Susan Abulhawa *.

Dopo il grigiore e il fango dei campi profughi dei Territori occupati della Cisgiordania e del Libano di cui aveva narrato alcuni anni prima nel suo best seller Ogni mattina a Jenin, la delicata scrittura di questa scrittrice palestinese, nata in Kuwait nel 1970 e trasferitasi fin da giovanissima con la famiglia negli Stati Uniti, ci conduce nel blu di Gaza; nel blu del suo mare, del suo cielo, della sua speranza. 

Già, perché se quest'ultima deve avere un colore, laggiù si tinge proprio di blu: quello profondo e scintillante del Mediterraneo che accarezza le spiagge di una striscia di terra tra le più densamente popolate al mondo, promettendo crudelmente libertà e suscitando strazianti desideri d’altrove e normalità. A Gaza, infatti, non si è liberi né si vive in condizioni che si possano definire normali: è una prigione a cielo aperto, una dimensione d’esilio perenne, un limbo che ogni giorno precipita nell’inferno della sopravvivenza all’occupazione militare israeliana. 

Ma il blu, quello tra il cielo e il mare che il titolo evoca, è anche quel luogo di silenzi dove la vita e la morte si confondono e passato e futuro s’incontrano, così come vi si ritrovano insieme uomini e spiriti. È proprio quest’elemento magico dal sapore dolcemente onirico a impreziosire il romanzo che, ancora più che nel precedente Ogni mattina a Jenin, ci racconta una storia pressoché al femminile, quella di donne unite tra loro da indissolubili legami di sangue, terra e disperazione sullo sfondo della Nakba **, l’immane e ininterrotta catastrofe che da ben oltre settant’anni vivono gli arabi della Palestina nel disinteresse del mondo e dell’ipocrisia della diplomazia internazionale. 

E così le vicende delle donne di una famiglia palestinese come tante, dalla matriarca forte come una roccia alla nipotina dall’infanzia stravolta dalla guerra, s’intrecciano a quelle inferte dalla Storia alla loro terra, fino ad avvenimenti non troppo lontani nel tempo come i bombardamenti su Gaza avvenuti tra la fine del 2008 e l’inizio del 2009 o la liberazione del soldato israeliano Gilad Shalit da parte di Hamas *** nel 2011. 

Grandi protagoniste del romanzo, la forza e la fragilità delle donne si alternano tra queste pagine intense e caratterizzate da un coinvolgente stile narrativo, mentre dalle ormai croniche macerie di Gaza emergono non solo brandelli di vite spezzate e sogni recisi, ma anche tanta voglia di un nuovo inizio e, soprattutto, la speranza che si veste immancabilmente di blu.

Nell'immane tragedia che l'area in questione vive dallo scorso autunno, non resta che domandarsi che cosa possa oggi sopravvivere di quel blu speranza.

Susan Abulhawa: fonte immagine Wikipedia

Nel blu tra il cielo e il mare di Susan Abulhawa, traduzione di Silvia Rota Sperti, Feltrinelli, 2015 - pagine 331, isbn 9788807031267, € 16,00

Laura Vargiu 

Per la lista delle precedenti recensioni della rubrica "Kutubiyya" cliccare qui: https://ilpontedelleparole.blogspot.com/p/rubrica-kutubiyya.html

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 Note: 

* Susan Abulhawa: per informazioni biobibliografiche sull'autrice consultare https://www.feltrinellieditore.it/autori/abulhawasusan/ e https://en.wikipedia.org/wiki/Susan_Abulhawa; si segnala anche questo interessante articolo/intervista su di lei: https://altreconomia.it/a-gaza-limperatore-e-nudo-la-sua-malevolenza-e-chiara-chi-tace-e-complice/ 

 ** Nakba:  la "Catastrofe" per antonomasia nel mondo arabo contemporaneo, con l'esodo forzato di centinaia di migliaia profughi palestinesi a seguito della nascita dello Stato di Israele nel 1948.

*** Hamās:  forse mai come in questi ultimi mesi si è parlato di Hamās, il Movimento Islamico di Resistenza fondato alla fine degli anni Ottanta e al potere dal 2007 nella Striscia di Gaza, dopo essere entrato in aperto conflito con al-Fatah, anima dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP). 

 

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