RUBRICA "BEI MONDSCHEIN": IN RICORDO DELLA TRADUTTRICE HELGA ELMQVIST A OTTANT'ANNI DALLA STRAGE DI CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
a cura di Anna Maria Ferrari
Helga Elmqvist, fonte immagine: "ArezzoNotizie" |
È
il 18 giugno 1944 quando alcuni uomini della formazione antifascista
Renzino
tendono un agguato a dei soldati tedeschi nel dopolavoro di
Civitella, con l’obiettivo di disarmarli. Nell’azione muoiono due
soldati e uno resta ferito. Ma la rappresaglia non è immediata e il
20 giugno la Renzino tende un altro agguato presso Cornia e San
Pancrazio dove, dopo un’aspra battaglia, vengono uccisi sette o
otto tedeschi. Nei giorni seguenti regna una calma irreale e molti, tra gli uomini che si erano dati alla fuga per paura di una rappresaglia, tornano alle loro case. Ormai nessuno più si aspetta un’azione dei
tedeschi e quel 29 giugno Civitella è un paese affollato per i
festeggiamenti dei SS. Pietro e Paolo.
I coniugi Cau, fonte immagine: "ArezzoNotizie" |
www.finarte.it |
Per sfuggire ai combattimenti della guerra, Helga, Giovanni e i tre figli lasciano Firenze e vanno a vivere nella loro casa di campagna di Gebbia. Dal momento che Helga conosce sette lingue, viene spesso utilizzata come interprete sia dai tedeschi sia dai partigiani, e proprio per questo motivo sospettata soprattutto dai nazisti di essere una spia. A Gebbia vengono dapprima arrestati e condotti a Villa Carletti, dove si tengono gli interrogatori, e poi assassinati il 2 luglio. Il capitano Heinz Barz sa benissimo che Helga, in quanto cittadina svedese, dovrebbe godere dell’immunità in base agli accordi tra Svezia e Germania, ma ordina di fucilarli ugualmente e fa nascondere i corpi sotto la sabbia della Fornace Focardi presso Monte San Savino, dove vengono ritrovati per caso nel 1950 e riconosciuti dai parenti. Per approfondire la loro storia suggerisco la visione del breve ma esaustivo video "L’ingiustizia assoluta", arricchito dalle immagini dei bellissimi lavori artistici di Helga.
Fonte immagine: Wikipedia |
Nato
a Weimar nel 1801, Bechstein è stato un letterato e bibliotecario di
corte a Meiningen, in Turingia, dove morì nel 1860. Contemporaneo
dei fratelli Grimm, anche lui si dedicò alla raccolta di fiabe,
saghe e leggende secondo lo spirito dell’epoca. In Germania è un
autore amatissimo e generazioni di bimbi
tedeschi sono cresciute con le sue fiabe. In Italia è stato molto tradotto tra l’inizio e fino a oltre la prima metà del Novecento,
soprattutto nella serie delle fiabe sonore della Fabbri e nelle
edizioni Paoline. La traduzione che ne fece Helga è un’edizione in
volume, intitolata "Il Libro delle Fiabe",
pubblicata nel 1932 dall’editore Barion di Sesto San Giovanni. Oggi
il volume è conservato nella Biblioteca nazionale centrale di
Firenze, la Biblioteca nazionale Braidense di Milano, la Biblioteca
universitaria Alessandrina di Roma e poche
altre. Si anticipa che Ludwig Bechstein, importante nome della letteratura tedesca, sarà oggetto di approfondimento in un prossimo articolo di questa rubrica.
Cippo commemorativo, fonte immagine: Resistenza Toscana |
Purtroppo non ho potuto consultare la traduzione di Helga, quindi non posso dire qualcosa di preciso sul suo stile e sulle rese traduttive che fece per restituire la scrittura di Bechstein, sempre così musicale e vivace, ma sono felice di dedicare questo spazio a lei e al marito Giovanni per tenerne vivo il ricordo a ottant'anni dall’uccisione.
Dietro i numeri delle vittime delle stragi, di qualunque strage, di qualunque epoca, vi sono sempre nomi, volti, vite.
Testo © Anna Maria Ferrari
Sitografia:
https://www.regione.toscana.it/-/comune-di-civitella-in-val-di-chiana-ar-
https://www.archiviodellamemoriacivitellavaldichiana.it/
https://www.lavaldichiana.it/renzino-resistenza-foiano/
https://amerblog.wordpress.com/2010/02/16/due-vite-stroncate/
https://www.firenzedintorni.it/it/nia-cau-94enne-salva-a-civitella.html
https://www.ltit.it/scheda/edizione/il-libro-delle-fiabe-ludwig-bechstein__998
https://www.youtube.com/watch?v=X-pIT2AcV6g
Inoltre, la foto dei coniugi Cau è tratta
dal plurisettimanale tematico "ArezzoNotizie";
la foto del cippo commemorativo è di Giovanni Baldini, tratta da "Resistenza Toscana";
la foto di Micione è tratta dal sito www.finarte.it;
la foto di Un bacio in aria è tratta dal sito www.gonnelli.it.
Un ringraziamento a tutte le fonti.
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