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«I brani del mio diario usati fin qui, e che intendo continuare a usare, saranno parte di questo libro per dare un'idea dell'effetto che la guerra, 
con le sue crude disillusioni e le sue sofferenze mai alleviate da un'ossequiosa finzione, ebbe su quella semplice ingénue che "era cresciuta", in un senso puramente sociale, poco prima che scoppiasse.»

Vera Brittain, Generazione perduta (1933),
traduzione di Marianna D'Ezio,
Giunti,2015


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