WISŁAWA SZYMBORSKA: IL CENTENARIO DELLA NASCITA

Wisława Szymborska, 2011 (immagine: Wikipedia)

Il 2 luglio del 1923, esattamente un secolo fa, nasceva a Kórnik, nella Polonia centro-occidentale, la celebre poetessa Wisława Szymborska, Premio Nobel per la Letteratura nel 1996.

“Per la poesia che con ironica precisione permette al contesto storico e biologico di venire alla luce in frammenti di realtà umana” recita la motivazione con cui l'Accademia di Svezia le assegnò il prestigioso riconoscimento.

Per ricordare in questo blog la Szymborska, scomparsa a Cracovia il 1° febbraio del 2012, anzitutto estraggo qualche manciata di versi - tra quelli che più mi hanno colpita - da Basta così, breve raccolta postuma che ho letto nelle scorse settimane; pubblicato in Italia da Adelphi sul finire dello stesso 2012, il libro racchiude tredici testi composti tra il 2010 e il 2011.

"All'aeroporto" (pag. 23):

Si corrono incontro a braccia spalancate,
esclamano ridendo: Finalmente! Finalmente!
Entrambi indossano abiti invernali,
cappelli caldi,
sciarpe, 
guanti,
scarpe pesanti,
ma solo ai nostri occhi.
Ai loro - sono nudi.
 
Da "Coercizione" (pag. 25):

 "Mangiamo vite altrui per poter vivere.
Maiale deceduto con crauti defunti.
Il menu è un necrologio.

Anche l’uomo più buono
addenta e digerisce qualcosa di ammazzato
perché il suo cuore tenero
non cessi di pompare.

Anche il più lirico dei poeti,
anche il più austero tra gli asceti
mastica e inghiotte qualcosa
che pure era vivo e cresceva.
[...]."


Da "Lo specchio" (pag. 33):
 
Sì, mi ricordo quella parete 
nella nostra città rasa al suolo.
Si ergeva fin quasi al sesto piano.
Al quarto c'era uno specchio,
uno specchio assurdo
perché intatto, saldamente fissato.

Non rifletteva più nessuna faccia,
nessuna mano a ravviare chiome,
nessuna porta dirimpetto,
nulla cui possa darsi il nome 
«luogo»
 
Era come durante le vacanze -
vi si rispecchiava il cielo vivo [...] 

"A una mia poesia" (pag. 41):
 
Nel migliore dei casi,
poesia, sarai letta attentamente,
commentata e ricordata.

Nel peggiore 
sarai soltanto letta.

Terza eventualità:
verrai sì scritta,
ma subito buttata nel cestino.

Potrai approfittare di una quarta soluzione:
scomparirai non scritta,
borbottando qualcosa soddisfatta.

Basta così di Wisława Szymborska, a cura di Ryszard Krynicki, traduzione di Silvano De Fanti, Adelphi, 2012 - pagine 85, isbn 978-88-459-27508

https://www.adelphi.it/libro/9788845927508

Segnalo, inoltre, un bel volume a fumetti, molto originale, che intreccia vicenda privata e attività poetica della Szymborska, pubblicato lo scorso anno in nuova edizione dalla casa editrice padovana BeccoGiallo: Wislawa Szymborska. Si dà il caso che io sia qui  dell'artista Alice Milani.  Dalle tavole molto suggestive, il libro - che ho letto alcuni mesi fa - riporta in chiusura interessanti riferimenti bibliografici e, nel complesso, può eventualmente rivelarsi un buon punto di partenza per iniziare a conoscere questo importante nome della poesia internazionale.

Wislawa Szymborska. Si dà il caso che io sia qui di Alice Milani, BeccoGiallo, 2022 - pagine 136, isbn 9788833142258

https://beccogiallo.it/negozio/biografie/wislawa-szymborska/


Infine, segnalo che la Szymborska è una delle trenta donne di epoche varie che nel 2022 Maria Grazia Calandrone ha inserito in una bella raccolta poetica da lei curata, riportando per ognuna sia un approfondimento della vicenda umana e letteraria sia una selezione di testi; "[...] donne che non hanno solo scritto, ma hanno fatto, con le loro vite, poesia attiva": Versi di libertà. Trenta poetesse da tutto il mondo, a cura di Maria Grazia Calandrone, Mondadori, 2022 - pagine 208, isbn 9788804745198.
 

Per concludere, una curiosità: per chi ancora non sapesse come pronunciare il nome e il cognome della poetessa polacca, qui è possibile ascoltarne la pronuncia corretta in lingua originale.

Laura Vargiu

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