UN'ANTIGONE SULLO SFONDO DEGLI ORRORI NAZISTI: UN TESTO DI ROLF HOCHHUTH TRA I VOLUMETTI DELLE EDIZIONI VIA DEL VENTO


Se il 20 luglio del 1944 la famosa "Operazione Valchiria" avesse avuto buon esito, molto probabilmente essa avrebbe anticipato in Europa la fine della seconda guerra salvando un numero considerevole di vite umane e contribuendo così a voltare pagina dopo l’esperienza terrificante del nazismo. Ma il corso della Storia, come ben sappiamo, andò purtroppo in modo diverso.
Quasi ottant'anni fa, von Stauffenberg e tutti gli altri ufficiali della Wehrmacht coinvolti nel progetto di eliminare il führer non ebbero fortuna e finirono per subire, insieme alle loro famiglie, le pesantissime conseguenze del complotto.

Al fallito attentato a Hitler di quel 20 luglio fa esplicito riferimento, sia pure nella sua parte conclusiva, il racconto Die Berliner Antigone a firma dello scrittore e drammaturgo tedesco Rolf Hochhuth (1931-2020), uscito in Germania nella prima metà degli anni Sessanta e divenuto un film per la televisione già nel 1968. Un testo notevole, sia per lo stile narrativo dell'autore sia per il contenuto altamente drammatico, che affronta senza mezzi termini il tema della Resistenza tedesca e punta il dito contro gli orrori di un regime che non esitò a sacrificare il suo stesso popolo "fino all'ultimo uomo" né,  ancor prima, a schiacciare  nel modo più brutale il dissenso interno.

Dopo oltre quattro decenni quello stesso racconto è finalmente giunto in Italia grazie alle Edizioni Via del Vento, casa editrice pistoiese guidata da Fabrizio Zollo che, nel 2008, lo ha pubblicato, a cura e traduzione della studiosa Sotera Fornaro, in uno dei volumetti (il 53°) della collana «I quaderni di via del Vento».

Pagine preziose, quelle di  Hochhuth, "al confine tra la letteratura e il documento" (come sottolinea la curatrice del volumetto), la cui prosa coinvolge sin dall'incipt il lettore e ne strazia il cuore, anche perché non si tratta soltanto di una storia di fantasia. La vicenda della giovane Anne, infatti, si ispira a quanto accadde a una donna di nome Rose Schlösinger, la quale, legata al gruppo di resistenza "Rote Kapelle" (Orchestra Rossa), venne arrestata nel settembre del 1942 e giustiziata tramite decapitazione nell'agosto dell'anno successivo all'interno del tristemente noto carcere berlinese del Plötzensee. Stessa sorte toccherà alla protagonista del racconto di Hochhuth, al culmine di una trama che - come anticipa il titolo stesso dell'opera - evoca nientemeno che la vicenda portata splendidamente in scena dal greco Sofocle nel lontano V secolo a.C.

Rose Schlösinger (fonte immagine: www.viadelvento.it)

Novella Antigone, Anne, sotto le bombe del secondo conflitto mondiale, in segreto riesce a dare sepoltura al cadavere del fratello impiccato come una sorta di traditore della patria, sottraendolo all'Istituto di Anatomia della capitale a cui venivano destinati per studi ed esperimenti vari i corpi dei cittadini giustiziati. Lei stessa, denunciata e arrestata per il "crimine" di aver trafugato un cadavere ormai appartenente allo Stato, verrà condannata a morte e ghigliottinata tra le mura del Plötzensee. Una storia analoga, dunque, a quella della sventurata, ma coraggiosa eroina mitologica appartenente alla incestuosa discendenza di Edipo che sfidò il potere e le leggi terrene a costo della vita pur di non privare dei rituali funebri il corpo di uno dei due fratelli caduti in battaglia e non venir così meno al dovere impostole dalla propria coscienza. Oboedire oportet Deo magis quam hominibus, si ricorda non a caso nel testo di Hochhuth citando un passo degli Atti degli Apostoli (5,29), sebbene la dimensione prettamente religiosa non sembri condizionare la scelta di Anne.

«Qualche volta i suoi morti, il fidanzato, la madre, il fratello strappavano ad Anne la paura e facevano sì che quel che era inimmaginabile, l'esser morta, divenisse immaginabile senza orrore, anzi, proprio come l'unica vera possibile libertà. [...] - e tentava di trovare rifugio nell'idea che solo la morte può proteggerci. La morte, non Dio. Troppo giovane per rassegnarsi, era infinitamente lontana da Dio e dalla sua indifferenza cosmica verso le sue creature, un Dio senza eco come il muro della cella.»
 (pag. 21)

Rolf Hochhuth (fonte immagine: www.viadelvento.it)
Quello della Resistenza tedesca è senza dubbio un tema molto appassionante e ancora oggi di grande interesse  poiché essa riscatta l’immagine di un Paese e di un’intera nazione. Personaggi come Claus von Stauffenberg e molti dei congiurati dell'Operazione Valchiria, così come i ragazzi della "Rosa Bianca" (un nome per tutti: Sophie Scholl) e tanti altri che pagarono a caro prezzo l’opposizione al regime, rappresentano infatti l’altro volto, quello decisamente migliore, della Germania della poco gloriosa epoca nazionalsocialista. Del resto, non dimentichiamo che la prima vittima del regime hitleriano fu proprio, in un certo qual modo, lo stesso popolo tedesco, dal momento che fu intenzionalmente programmata l’eliminazione fisica dei disabili e di tutti i “diversi”, mentre un’intera generazione di giovani, nata e cresciuta a partire dai primi anni Trenta, veniva snaturata e allevata soltanto al fine di odiare il prossimo e combattere all’insegna dei falsi e insani miti della Grande Germania e della purezza della razza. 
A Rolf Hochhuth, venuto a mancare in anni recenti, va il merito di aver attivamente contribuito al dibattito sulla questione, impegno che gli è valso più di un riconoscimento letterario (tra cui, nel 1980, il premio Fratelli Scholl).

Rolf Hochhuth, L’Antigone di Berlino, a cura e traduzione di Sotera Fornaro, volumetto n° 53 collana «I quaderni di via del Vento », Edizioni Via del Vento, 2008 - pagine 36, ISBN 978-88-6226-013-8, Euro 4,00. 

Il volumetto, ancora disponibile in catalogo, può essere ordinato attraverso le librerie oppure scrivendo direttamente alla casa editrice:

sito web:   http://www.viadelvento.it/ 

e-mail:   info@viadelvento.it

Qui è possibile aprire la pagina dedicata alla pubblicazione sul sito delle Edizioni Via del Vento.

Al seguente link, invece, è disponibile la nota biobibliografica di Sotera Fornaro, curatrice e traduttrice dell'opera, la quale ha oltretutto firmato una interessantissima e approfondita postfazione che svela anzitutto il nesso tra Rolf Hochhuth e Rose Schlösinger:  

https://www.viadelvento.it/chisiamo/autore.php?id=72

Laura Vargiu

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