MEMORIA È SEMPRE: UN LIBRO A FUMETTI DEDICATO A PRIMO LEVI

Il 31 luglio del 1919 nasceva a Torino l'indimenticabile Primo Levi.  
La sua è stata tra le voci più importanti del secolo scorso, come scrittore e anche come testimone dell'Olocausto, immane tragedia che egli affrontò non soltanto in quella che forse è la sua opera più conosciuta, Se questo è un uomo.

Lo stesso Novecento lo vide pure uscire di scena prematuramente (11 aprile 1987) in circostanze ancora poco chiare, dopo essere sopravvissuto alla terribile esperienza del campo di sterminio nazista di cui aveva portato l'ombra e il peso per il resto della vita. 

In occasione dell'anniversario della nascita, desidero ricordare la sua figura attraverso le pagine di una pubblicazione a fumetti davvero degna di nota nella cui lettura, neanche a farlo apposta, ho avuto modo di immergermi nei giorni scorsi: Primo Levi di Matteo Mastragostino e Alessandro Ranghiasci (128 pagine, ISBN 9788899016661). Del primo, classe 1977, quest'opera rappresenta l'esordio come sceneggiatore, mentre del secondo, classe 1990, quello come disegnatore. 

                  

Pubblicato nel 2017 dalla BeccoGiallo, casa editrice veneta oggi con sede a Padova, il libro racchiude un lungo lavoro di studio che propone ai lettori non una semplice biografia del grande scrittore torinese, ma la storia del Primo Levi che sarebbe stato possibile incontrare pochi mesi prima della sua scomparsa.
Da queste pagine emerge il ritratto di un uomo che si ritrova circondato da un buio che "si è fatto ancora più scuro" e che, tuttavia, Mastragostino immagina impegnato a portare la propria drammatica testimonianza tra i banchi della stessa scuola elementare, la Rignon, che aveva frequentato negli anni Venti. Ai bambini che lo ascoltano non risparmia niente della propria vicenda - dall'arresto come partigiano tra le montagne della Valle d'Aosta ai giorni trascorsi ad Auschwitz sempre in bilico tra la vita e la morte - in un crescendo di emozioni che i due autori sono stati molto bravi a trasmettere sia con le parole che con le immagini. 
 


Il lungo racconto di Levi finisce così per toccare episodi e personaggi (come quello della partigiana Vanda Maestro) che rendono questo fumetto particolarmente originale e meritano un approfondimento. Insomma, da un fatto frutto della fantasia dello sceneggiatore (l'incontro tra Levi e gli scolari della Rignon), come lui stesso dichiara nelle sue note conclusive, si ripercorre una storia che di inventato non ha assolutamente niente.

Primo Levi (fonte immagine: Wikipedia)

Un'opera di pregio, dunque, sia per l'argomento trattato sia per l'aspetto grafico. Una lettura
molto coinvolgente e toccante, attenta al dettaglio, adatta ad adulti e ragazzi, a chi già conosca Primo Levi attraverso i suoi libri e a chi non lo abbia mai letto. Una di quelle letture senza dubbio dolorose, ma doverose che sarebbe buona cosa affrontare non unicamente nel periodo del giorno della Memoria, fissato alla fine del mese di gennaio di ogni anno, ma di frequente poiché - parafrasando uno dei personaggi de La tregua - memoria è sempre.

A questa pubblicazione, nei mesi scorsi, era già stato dato spazio all'interno del blog grazie alla preziosa segnalazione da parte di Claudia Serra, amica a cui rinnovo i miei ringraziamenti, che lo aveva proposto per la rubrica Marque-page:

https://ilpontedelleparole.blogspot.com/2023/05/marque-page-26.html

Le tavole qui pubblicate (condivise avvalendomi di licenza Creative Commons, come indicato da BeccoGiallo) sono state tratte dal libro di Mastragostino e Ranghiasci, del quale, di recente, è uscita una nuova edizione a colori. Ecco il link che rimanda al sito dell'editore:

https://beccogiallo.it/negozio/biografie/primo-levi-2/

Laura Vargiu




 

 




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