"INGÓLF ARNARSON": SEGNALAZIONE DEL DRAMMA EPICO DI EMANUELE MARCUCCIO

Segnalo con grande piacere una pubblicazione, di cui ricevo copia, molto particolare e di grande originalità che da tempo mi incuriosiva: Ingólf Arnarson - Dramma epico in versi liberi di Emanuele Marcuccio.

Uscita nel 2017 con la casa editrice marchigiana Le Mezzelane, l'opera trova ambientazione in Islanda con al centro Ingólf (o Ingólfur, secondo la trascrizione moderna) Arnarson (849-910 d.C.), figura storico-folclorica della tradizione islandese a cui viene attribuita, a partire dall'anno 874, la prima colonizzazione scandinava dell'isola, dove fino ad allora si registrava soltanto la presenza di monaci ed eremiti irlandesi. 

Per chi fosse interessato all'argomento, su internet è possibile trovare alcuni siti di approfondimento anche in lingua italiana.

Un progetto letterario, quello del poeta siciliano Emanuele Marcuccio, che prese avvio alla fine degli anni Ottanta, come nella sua introduzione ha raccontato l'autore stesso, il quale alla fine del 2016 scriveva: «[...] sono trascorsi ventisei anni dalla scrittura del primo verso alla stesura definitiva qui pubblicata. Precisamente sono stati ben diciannove anni di lavoro e sette complessivi di interruzione. »

Un lavoro di scrittura assai lungo e accurato, dunque, per questo che si propone come un dramma epico in versi liberi (oltre duemilatrecento); esso si compone di un prologo e cinque atti, di cui ben quattro suddivisi in più scene.

La splendida immagine di copertina, intitolata Oltre le apparenze (2016), è stata firmata dell'artista Alberta Marchi, mentre la poesia riportata in apertura, Verso Thule, è della poetessa Lucia Bonanni; entrambe le opere sono ispirate al testo. Successivamente, il compositore Emanuele Pisciotta ha composto invece le musiche di scena.

Dalla prefazione del poeta e critico letterario Lorenzo Spurio: «[…] Il dramma di Marcuccio tratta con originalità e chiarezza di linguaggio molti topos dell’epica germanica: i riferimenti ai combattimenti, al cozzar di spade, all’importanza della fama e della gloria; l’impiego di prove per testare la valorosità dell’eroe; la credenza e l’invocazione del fato, spesso personificato, il tema del tesoro e il motivo del viaggio in terra straniera. Essendomi occupato di fatalismo germanico, devo riconoscere che nell’opera di Marcuccio il destino non è un semplice concetto, un’idea, ma viene caricato di un significato proprio facendo di esso quasi un personaggio. Fato, destino, sorte, fortuna sono concetti che derivano dall’antico inglese wyrd, spesso personificato dalle Norne, che si riferisce a una cultura precristiana, pagana. A tutto ciò Marcuccio aggiunge elementi che rimandano alla conversione dell’Islanda al cristianesimo: la presenza di un monastero e di monaci, l’influenza celtica, la presenza di croci che viene, quindi, a rappresentare una fase successiva di sviluppo politico-sociale-economico della vita dell’Islanda di epoca norrena. 
Tuttavia ciò che Marcuccio narra non è solo un racconto epico, è molto di più. È evidente, infatti, la potenza del lirismo, soprattutto in alcuni momenti, come nella scena d’amore tra Sigurdh e Halldóra e, allo stesso tempo, di una certa vicinanza alla cultura popolare con riscontrabili cadenze e dialettismi che rendono particolarmente significativo e vivo il testo, sottolineando quanto sia importante la componente orale nella trasmissione della cultura.»
 
Curatore del blog letterario Pro Letteratura e Cultura, Emanuele Marcuccio è nato a Palermo nel 1974. Scrive poesia dal 1990. 
Oltre all'ampio dramma epico in versi liberi Ingólf Arnarson (2017) di argomento storico-fantastico e di ambientazione islandese (IX sec. d.C.), ha pubblicato le sillogi: Per una strada (2009); Anima di Poesia (2014); Visione (2016). Dal giugno 2010 a oggi ha lavorato a varie curatele tra sillogi e antologie poetiche. Ha inoltre scritto diversi aforismi, ottantotto dei quali sono stati raccolti nella silloge Pensieri Minimi e Massime (2012). È curatore della rubrica di Poesia e di Aforismi della rivista di Poesia e Critica Letteraria "Nuova Euterpe". Membro di giuria in concorsi letterari nazionali e internazionali dal 2012, tra cui “Lʼarte in versi” (Jesi) e "Gli Autori dell'Anno" (Torino). È presente in «L’evoluzione delle forme poetiche. La migliore produzione poetica dell’ultimo ventennio (1990 - 2012)» (2012), a cura di Ninnj Di Stefano Busà e Antonio Spagnuolo. È ideatore e curatore del progetto poetico “Dipthycha” di dittici 'a due voci', del quale sono edite quattro antologie (2013; 2015; 2016; 2022) a scopo benefico. Nel 2013 Lorenzo Spurio, scrive una monografia sulla sua produzione letteraria: «Un infaticabile poeta palermitano d’oggi: Emanuele Marcuccio». È presente con una poesia nel catalogo artistico del Metateismo (Giorgio Mondadori, 2015). Sulla sua produzione hanno scritto vari scrittori, poeti e critici, tra cui: Lorenzo Spurio, Lucia Bonanni, Luciano Domenighini, Nazario Pardini, Santina Russo, Susanna Polimanti, Marzia Carocci, Giorgia Catalano, Natalia Di Bartolo, Francesca Luzzio, Michele Nigro, Valentina Meloni, Antonio Spagnuolo, Michele Miano, Francesco Martillotto, Aldo Occhipinti.
 
Emanuele Marcuccio, Ingólf Arnarson - Dramma epico in versi liberi, Le Mezzelane, 2017 - pagine 188, ISBN 9788899964634, Euro 10,90

Il volume può essere ordinato attraverso le librerie, online  e tradizionali.

Al seguente link, la scheda a esso dedicata sul sito dell'editore:

https://negozio.lemezzelane.eu/prodotto/ingolf-arnarson-carta 
 
 
Buona lettura... a me! 📖 🌺
 
Laura Vargiu
 

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