“IL RITORNO DI VIRGILIO”, EDIZIONI VIA DEL VENTO, PER RICORDARE HERMANN BROCH

Hermann Broch (fonte immagine: www.viadelvento.it)

Il 30 maggio del 1951 moriva, nel Connecticut, lo scrittore Hermann Broch.

Emigrato negli Stati Uniti dopo l’annessione dell’Austria alla Germania nazionalsocialista e l'arresto da parte della Gestapo (1938), Broch era nato nel 1886 a Vienna in seno a una famiglia ebraica che operava nell’industria tessile. Con all’attivo opere di narrativa, teatro, saggistica e poesia, la sua viene considerata una delle figure più notevoli nell’ambito della letteratura del Novecento. 
“Tessitore metafisico” lo definisce splendidamente Claudia Ciardi nella sua dettagliata e appassionata postfazione a Il ritorno di Virgilio, volumetto da lei curato e pubblicato alla fine dello scorso anno dalle Edizioni Via del Vento nella collana «Ocra gialla»; la spiccata attitudine di Broch a indagare, ridiscutere e interpretare il “disordine della storia” confluisce in una scrittura di grande profondità e attenta, in modo particolare, al mondo antico.

Attraverso alcuni passi tratti proprio dal volumetto sopraccitato vogliamo ricordare il grande scrittore, autore del famoso romanzo La morte di Virgilio (1945), completato durante l’esilio oltreoceano. 
Tra le pagine di questa pubblicazione della casa editrice pistoiese sono state raccolte due significative prose, tradotte per la prima volta nel nostro Paese, che appaiono come veri abbozzi di romanzo: uno, al quale va il titolo redazionale Il concerto, risale al 1932 e l’altro, Il ritorno di Virgilio, a cinque anni più tardi; quest’ultimo, confluito poi nel capolavoro con al centro il poeta latino Publio Virgilio Marone (70 a. C. – 19 a. C.), è caratterizzato - oltre che da una evidente liricità della prosa ben espressa dalla accurata traduzione - da palpabili atmosfere di tramonto e morte sotto cui si adombra la fine imminente di un mondo sull’orlo dell'angosciante baratro hitleriano.

Il Virgilio morente che fa ritorno a Brindisi, così come tratteggiato dalla intensa penna di Broch, e si interroga se la bellezza e la poesia possano salvare l’umanità diviene testimone, nonché emblema, di una immane tragedia dove persino gli dei sono infine impotenti dinanzi all’invasione dei lupi per le strade dell’Urbe (Roma, ma anche Vienna!) e alla minaccia delle masse che pone in pericolo l’umanità stessa. 
In definitiva, la lente del passato per comprendere il presente, seppure la Storia sia destinata a restare magistra vitae inascoltata.

Come sempre, un lavoro straordinario e di gran pregio quello portato avanti dall’editore Fabrizio Zollo e dai suoi collaboratori! Un'ottima lettura che permette di riscoprire o di avvicinarsi per la prima volta all’autore in questione.

«Azzurro acciaio e leggere, sospinte da un lieve vento contrario, le onde del mare Adriatico si dirigevano verso la flotta imperiale che si avvicinava alla costa calabra, ed ecco le piane colline sulla sinistra, mentre lentamente l’equipaggio virava verso il porto di Brindisi, quando la soleggiata e tuttavia angosciosa superficie del mare si mutava gradualmente nella pacifica festosità del vivere umano, nella vicinanza agli esseri umani e alle loro case. Nel momento in cui le acque erano affollate di tante navi […] e i pescherecci dalle vele brune stavano già lasciando le bianche sponde per la battuta della sera, la corrente in quel punto era diventata liscia quasi a specchio. 
Il guscio madreperla del cielo era schiuso sopra il mare, era sera  e si sentiva l’odore della legna accesa nei focolari, e sempre più si udivano i suoni della vita, colpi di martello o grida, portati da lì.» 
(pag. 3)
 
(lettura pagine 10-11)

«Anche se i campi di battaglia erano lontani, in Britannia, in Germania, in Asia, erano comunque persone quelle che si massacravano lì, e per quanto i tribunali imperiali fossero giusti ed equi, quelle erano comunque persone […]. Ma cosa si sarebbe potuto opporre a tutto il sangue, ai tanti sacrifici e tormenti? Dei versi? Ma poi questi versi erano troppo pochi o troppi? E avrebbero potuto cambiare un mondo siffatto? Può l’uomo che guarda a bocca aperta le torture e se ne rallegra, udire anche la poesia?»  
(pagine 16-17) 

Hermann Broch, Il ritorno di Virgilio, a cura e traduzione di Claudia Ciardi, volumetto n° 87 collana «Ocra gialla», Edizioni Via del Vento, 2022 - pagine 48, ISBN 978-88-6226-127-2, Euro 4,00. 

Il volumetto, come tutti i titoli ancora disponibili in catalogo, può essere ordinato attraverso le librerie oppure scrivendo direttamente alla casa editrice:

sito web:   http://www.viadelvento.it/ 

e-mail:   info@viadelvento.it

Questo è il link che rimanda alla pagina dedicata alla pubblicazione sul sito delle Edizioni Via del Vento :    

http://www.viadelvento.it/catalogo/scheda.php?libro=276

Qui, invece, è possibile leggere la nota biobibliografica della curatrice e traduttrice dell'opera, Claudia Ciardi, che per le varie collane delle Edizioni Via del Vento ha finora firmato numerose traduzioni.  Per seguire le sue attività, i rifermenti sul web sono i seguenti: “Margini in/versi”: https://margininversi.blogspot.com/; “Il chiosco del flâneur”: https://www.claudiaciardi.net/.

Laura Vargiu

 

 

 

 

 

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