IN RICORDO DEL GRANDISSIMO GIOVANNINO GUARESCHI

Fonte immagine: Wikipedia

Il 22 luglio del 1968 si spegneva a Cervia, sulla riviera romagnola, Giovannino Guareschi, straordinario protagonista del panorama culturale del nostro Novecento.

Scrittore, giornalista, umorista e disegnatore, egli era nato il 1° maggio di sessant’anni prima a Fontanelle, frazione del comune di Roccabianca in provincia di Parma; fu legato anche a un altro piccolo centro della Bassa parmense, Roncole Verdi, frazione di Busseto già nota per aver dato i natali al compositore Giuseppe Verdi (1813-1901).

La popolarità di Guareschi è legata in modo particolare, anche grazie a fortunate trasposizioni cinematografiche, al “Mondo piccolo” di Don Camillo e Peppone, cui la sua fervida fantasia diede vita sullo sfondo dell’Italia rurale del secondo dopoguerra. Ma la penna del grande scrittore emiliano, rivelatasi assai feconda, non si è limitata a quelle pagine che costituiscono soltanto una parte, seppure importantissima, della sconfinata produzione letteraria guareschiana.

Per rendere omaggio a Giovannino Guareschi in occasione di questa giornata ho scelto un breve brano tratto da Diario clandestino 1943-1945, tra le sue opere senza dubbio più significative che si auspica possano avere maggior diffusione tra i lettori di oggi; la prima pubblicazione risale alla fine del 1949, poco più di quattro anni dopo il ritorno dalla prigionia in mano ai tedeschi, dapprima in Polonia e poi in Germania dove  era stato deportato a seguito dell'arresto in Piemonte, già all'indomani dell'annuncio dell'armistizio con le forze alleate, per aver rifiutato di aderire alla Repubblica Sociale al pari di centinaia di militari italiani

La drammatica esperienza dei diciannove mesi di lager tra «Freddo, Fame e Nostalgia», come sottolineato nel bellissimo testo de La favola di Natale  del '45, viene raccontata in questo libro attraverso una prosa eccezionale che non può non toccare il cuore e dare modo di profonda riflessione.

Guareschi durante la prigionia (fonte immagine: Wikipedia)

«A noi è concesso soltanto sognare. Sognare è la necessità più urgente perché la nostra vita è al di là del reticolato, e oltre il reticolato ci può portare solamente il sogno.
Bisogna sognare: aggrapparsi alla realtà coi nostri sogni, per non dimenticarci d'esser vivi.
Di queste inutili giornate fatte di grammi, di cicche o di miseria, la sola parte attiva, la sola parte vitale saranno i nostri sogni.
Bisogna sognare: e, nel sogno, ritroveremo valori che avevamo dimenticato, scopriremo valori ignorati, ravviseremo gli errori del nostro passato e la fisionomia del nostro avvenire.»

(da Diario clandestino 1943-1945, Rizzoli, 1949 e successive edizioni)

Qui, inoltre, è possibile leggere la mia recensione a La favola di Natale pubblicata lo scorso anno sul blog letterario "Zona di disagio".

Un autore italiano, tra i più grandi e tradotti nel mondo, da non dimenticare!

Le fotografie di seguito pubblicate sono state scattate dalla sottoscritta all'interno del cimitero di Roncole Verdi (PR), frazione in cui è possibile visitare la mostra antologica permanente con ingresso libero "Giovannino, nostro babbo", curata dai figli Alberto e Carlotta e custodita con passione dalla famiglia presso casa Guareschi; per saperne di più: https://www.giovanninoguareschi.it/home.html

Tomba di Guareschi, cimitero di Roncole (foto © Laura Vargiu)


Laura Vargiu

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