ALLA (RI)SCOPERTA DI CHARLES-LOUIS PHILIPPE GRAZIE ALLE EDIZIONI VIA DEL VENTO!

 

Il 21 dicembre del 1909 lo scrittore francese Charles-Louis Philippe si spegneva a Parigi prematuramente. Lasciava racconti, romanzi e, nonostante la sua  breve esistenza, un'eredità letteraria di grande importanza.
Nato nel 1874 "dal popolo" (come scriverà di lui un altro grande autore suo connazionale, Jean Giraudoux), fu tra i fondatori della storica «Nouvelle Revue Française»; tra i suoi amici, anche il futuro Premio Nobel per la Letteratura André Gide.
 
Quello di Philippe è un nome che mancava da troppo tempo dalla scena culturale italiana.  
Fatta eccezione per i due romanzi intitolati Bubu di Montparnasse (1901) Croquignole (1906), tradotti a partire dagli anni Quaranta del secolo scorso (in particolare, si segnala per il primo titolo la traduzione di Vasco Pratolini infine per Einaudi e una trasposizione cinematografica del 1971 firmata dal regista pistoiese Mauro Bolognini), di questo scrittore senz'altro poco fortunato non era disponibile nient'altro nel nostro Paese sino all'uscita, lo scorso mese di ottobre, di una pubblicazione di gran pregio delle Edizioni Via del Vento di Fabrizio Zollo: L'ubriaco e altre prose inedite, volumetto n. 86 della collana «Ocra gialla», dedicata - come ben sanno i suoi lettori - a testi inediti e rari di importanti letterati del Novecento.

Fonte immagine: www.viadelvento.it

Curata e tradotta dal francese da Stefano Serri, la raccolta racchiude sei testi di Philippe mai apparsi prima in Italia, tutti pubblicati per la prima volta nello spazio della rubrica letteraria del giornale «Le Matin» (che accolse diversi scritti, tra gli altri, pure di Giraudoux), in un arco di tempo che va dalla fine del 1908 all'agosto del 1909, anno della morte dell'autore.

Si tratta di racconti brevi ma dalla notevole forza espressiva, dove tragico e comico s'intrecciano all'insegna di una ironia sottile che sembra gettare con coraggio il proprio sguardo graffiante sull'asprezza e le miserie della vita, se non su quanto di peggio di cui possa dar prova il campionario umano.

Non solo L'ubriaco, il testo dal quale prende il titolo l'intera raccolta, offre una lettura sorprendente che cattura il lettore fin dall'incipit. Anche gli altri cinque racconti si rivelano piccoli gioielli di scrittura, con personaggi che, a vario titolo, chiedono condanna o compassione (o spesso entrambe).

"[...] Ma mangiare per quanto si ha fame è, per un uomo, prendere una pericolosa abitudine. Chi ha soddisfatto uno dei propri desideri prova presto il bisogno di accontentarne altri [...]" (da L'elemosina)

In queste pagine si dimena non la comoda quotidianità dei piani alti della società, bensì quella di chi ha fame, paura, rabbia, avidità e, semplicemente, non più speranza. Una massa, miserevole e miserabile, battuta e schiacciata senza scampo alcuno nella grande, impietosa zangola dell'esistenza, mentre la morte è forse il male minore che le possa capitare. 

"Mi piace pensare che questa sua statura minima [...] gli abbia permesso - scrive il curatore nella sua bellissima postfazione - di vedere cose che sfuggono ai più, di sentire odori che stagnano in basso, di meglio intuire la grana delle strade e sbirciare nelle tasche degli adulti, nelle orecchie dei bambini."

Una nuova, ottima prova a conferma del prezioso lavoro portato avanti con passione dalla piccola casa editrice di Pistoia. Una pubblicazione, questa, che invita a riscoprire o a scoprire addirittura per la prima volta un talento a lungo dimenticato come quello di Charles-Louis Philippe, volato via - ingiustamente troppo presto - nella giornata di oggi di ormai ben oltre un secolo fa.

 
Lettura video: dal racconto Il gatto nel burro
(pagina 9)
 
Charles-Louis Philippe, L'ubriaco e altre prose inedite, a cura e traduzione di Stefano Serri, collana «Ocra gialla», Edizioni Via del Vento, 2022 - pagine 48, ISBN 9788862261265, Euro 4,00. 

Come tutti gli altri titoli disponibili in catalogo, anche questo volumetto può essere ordinato tramite le librerie oppure direttamente alla casa editrice:

sito web:   http://www.viadelvento.it/ 

e-mail:   info@viadelvento.it

Questo è il link che rimanda alla pagina dedicata alla pubblicazione sul sito delle Edizioni Via del Vento :    

http://www.viadelvento.it/catalogo/scheda.php?libro=275

Qui, invece, è possibile leggere la nota biobibliografica relativa a Stefano Serri, curatore e traduttore dell'opera.

Sempre all'interno della collana «Ocra gialla», Serri si era già occupato di altri volumetti, tra cui i bellissimi La lettera anonima di Jean Giraudoux  e, in collaborazione con Marco Alessandrini, Il fantasma di Marguerite Burnat-Provins, da me molto apprezzati e a suo tempo recensiti:

https://www.lottavo.it/2021/08/la-lettera-anonima-e-altre-prose-inedite-il-sorriso-amaro-di-jean-giraudoux/

https://zonadidisagio.wordpress.com/2022/05/19/alla-riscoperta-di-marguerite-burnat-provins/

Laura Vargiu


 

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